Se permettete, Vi presento
Eugenio Guarini

vert.gif

Eugenio Guarini

Cipresso, di Eugenio Guarini

Ho conosciuto da poco Eugenio, ma è un personaggio che si lascia conoscere immediatamente: entusiasta, positivo, quello che si definisce una forza della natura. È tuttavia da scoprire con attenzione. Nel suo biglietto da visita si definisce «Pittore filosofo creativo» e aggiunge un suo pensiero: «Se sei capace di immaginarlo, sei capace anche di farlo!» (se lo dice lui...) Ad ogni buon conto, preferisco che si descriva da sé, con le note autobiografiche dal suo sito www.eugenioguarini.it

(Livio Tonso, gennaio 2010)

«L'infanzia in Toscana, selvaggia e sensuale. Poi gli studi a Torino Roma e Milano. Mi laureo in Filosofia e faccio per molti anni il professore nei Licei nella Provincia di Torino. Mi appassiono dello stare con i giovani e del pensare filosofico.
Alla fine degli anni Ottanta scopro la cultura della creatività. Ne seguo il richiamo. Vi trovo un mondo dove posso esprimere meglio quello che sono, modalità di pensiero e di sentire che allargano l'intraprendenza e la passione.
Lascio la scuola e nell'agosto del 97 decido di impegnarmi nella pittura. Una modalità espressiva che mi riesce spontanea anche se non ho una scuola d'arte alle spalle. I colori e le pennellate mi consentono un'immediatezza non filtrata da categorie concettuali. Vengo così a conoscere ed accettare parti di me che non avevano ancora trovato accesso alla consapevolezza.
Accetto il richiamo e la sfida dell'universo della donna, la sensibilità, le emozioni e il modo di pensare della donna. L'urgenza di avviare una comunicazione nuova tra uomini e donne. Sono colpito dalla ricchezza e dallo spessore della consapevolezza femminile.
Cerco canali espositivi consoni alla mia vocazione e scopro il mio pubblico: giovani, per lo più trentenni, alla ricerca di nuove energie e di stili di vita creativi, intraprendenti, coraggiosi e significativi. Giovani che lottano per sottrarsi ai condizionamenti delle abitudini e delle regole del gioco stabilite, incontrando se stessi e restando fedeli alla propria anima.
Si crea una sorta di comunità a maglie larghe di affini e nel maggio del 2002 invento una newsletter che mi tenga in contatto con questi amici, per sostenere la ricerca e la sfida. Questo sito è lo sviluppo fisiologico di quella newsletter.
Sono convinto che il meglio sia vivere nella fedeltà a se stessi, facendo quello che si ama e nel modo in cui lo si ama. E credo che sia possibile.»

 

vert.gif